NO AGLI SPRECHI AL RISTORANTE: ARRIVA RIMPIATTINO

RIMPIATTINO AL POSTO DELLA DOGGY BAG: L’ULTIMA NOVITA’ IN MATERIA DI SPRECO ALIMENTARE

L’alternativa made in Italy voluta da Fipe e Consorzio nazionale per il recupero e riciclo di cibo, carta e cartone.

Quante volte capita di veder tornare in cucina piatti con cibo non terminato. Molto spesso è una conseguenza agli ordini fatti a pancia vuota da un cliente che non si rende conto di quanto i piatti ordinati possano saziarlo. Un pò come succede quando si va a fare la spesa quando si è affamati. Si riempiono carrelli di cibo che poi una volta portato a casa e sistemato, resterà lì fino a superare la data di scadenza.
Il risultato sia al ristorante, che a casa, è uno spreco alimentare che mal si riesce ad arginare.

Va detto che negli ultimi anni, anche in Italia, si è diffusa l’usanza della doggy bag, vale a dire la possibilità di far portare a casa – originariamente da dare proprio ai cani – gli avanzi del ristorante. Un’abitudine che però non ha preso piede nel nostro Paese, complice anche l’imbarazzo che spesso accompagna la richiesta di farsi impacchettare gli avanzi per portarli a casa.
Infatti, secondo uno studio Fipe sullo spreco alimentare nei pubblici esercizi richiedere una doggy bag al ristorante o al bar crea imbarazzo per il 55% degli intervistai, per il 19,5% rappresenta una scomodità e il 18,3 dei clienti manifesta indifferenza alla problematica.

Anche l’atteggiamento dei ristoratori spesso non favorisce questa pratica: solo il 43% propone di sua iniziativa di portare via quello che non è stato consumato, il 34% che lo fa raramente e un restante 24% che non lo fa mai.

Tuttavia, il 90% dei ristoranti è già attrezzato con comuni contenitori in alluminio per consentire ai clienti di portare via il cibo ordinato e non consumato.

La novità in questo ambito è “Rimpiattino”, un’idea tutta italiana. Fipe e Consorzio nazionale per il recupero e riciclo di carta e cartone hanno indetto un concorso: combattere gli sprechi con un’alternativa made in Italy. E fare della versione nostrana della doggy bag una pratica sempre più consolidata. Come indicato dalla legge 166/16, è nata con lo scopo di ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera agroalimentare, favorendo il recupero e la donazione dei prodotti in eccedenza. I primi rimpiattini saranno diffusi in Italia in 1000 ristoranti nelle prossime settimane, e già altri 30 mila esercizi sono pronti a partecipare all’iniziativa.

«Ciò che resta del buon cibo e del buon vino ora sarà impacchettato in confezioni di cartoncino riciclabile, create da designer e illustratori – conclude Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco – non solo un’opportunità per poter contribuire alla lotta allo spreco alimentare ma anche oggetti d’autore, riutilizzabili».
Così, un packaging allegro e colorato, renderà piacevole e “di moda” un gesto tuttora poco radicato nei clienti dei ristoratori italiani.