LA RISTORAZIONE E’ IN CRESCITA, MA MANCANO I CUOCHI…E NON SOLO

Dalle statistiche FIPE emerge che il comparto ristorativo sia uno dei più sicuri in Italia per poter trovare lavoro ma gli esercizi fanno fatica a trovare personale qualificato per alcuni profili professionali necessari invece alla loro attività.

La Ristorazione è in ripresa. La buona notizia emerge dall’indagine di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) e Confcommercio, presentata Domenica 27 Novembre, a Firenze, durante il talk show d’apertura di “Food and Wine in Progress”.
La seconda edizione dell’evento dedicato alle eccellenze della produzione agroalimentare e della ristorazione ha dedicato molto spazio all’argomento, volgendo soprattutto lo sguardo ai giovani. E’ proprio a loro che si è rivolta perchè dai dati emersi, risulta evidente il dato che nel settore della ristorazione possono trovare sicuramente sbocchi lavorativi.
Se i consumi alimentari delle famiglie italiane per i pasti sono in decremento (hanno perso oltre 12 punti percentuali dal 2007 al 2015), dal 2013 la spesa per il “fuori casa” ha ripreso a salire in maniera via via sempre più marcata.
Chiaramente al suo aumento,è cresciuta anche l’occupazione nel settore: +1,5% dal 2008 al 2015, con una variazione positiva di 96mila nuovi addetti che non ha riscontri in nessun altro comparto economico, fatto salvo quello dei servizi.
IN ITALIA MANCA PERSONALE QUALIFICATO

Dalla ricerca è merso che oggi le imprese ristorative vorrebbero assumere, ma fanno fatica a trovare personale qualificato per alcuni profili professionali necessari invece alla loro attività.
Nel nostro Paese, famoso in tutto il mondo per la buona cucina, mancano Cuochi, Pasticceri, Sommelier, baristi, Gelatieri artigianali, Camerieri e Pizzaioli.
Da questo deficit occupazionale emerge una tematica di estrema importanza inerente alla formazione: è infatti assolutamente indispensabile che le Scuole di cucina professionale dialoghino, prima di progettare i loro percorsi formativi, con le imprese in modo da predisporre programmi adeguati alle esigenze effettive del mercato.
Dall’indagine Fipe-Confcommercio emerge che i lavoratori dipendenti dei pubblici esercizi, ai quali si applica il contratto collettivo nazionale del turismo, sono oggi in Italia quasi 700mila, con picchi occupazionali più alti legati alla stagionalità. Più della metà sono donne (54%); uno su quattro è straniero. In quanto all’età, il 17% degli occupati ha meno di venti anni, il 31% ha tra i venti e i trenta anni, il 24% fra i 30 e i 40, il resto è over 50.

Guardando alla ristorazione si può parlare di “lavoro sicuro”.
Dalle statistiche FIPE emerge che il comparto ristorativo sia uno dei più sicuri in Italia per poter trovare lavoro:
Quasi otto lavoratori su dieci (76%) hanno un contratto a tempo indeterminato;
– Il 18% dei lavoratori ha un contratto a tempo determinato e il resto è stagionale.
– Molto utilizzati anche i voucher per ampliare l’organico in maniera temporanea.

Dalle prime indiscrezioni emerse da altre analisi e statistiche non ancora divulgate, relative a dati ISTAT 2015/2016, il numero complessivo degli occupati nella ristorazione/laboratori, in qualità di Preparatori di pietanze, è aumentato del 20%. Il dato spesso non evidenziato parla di un vero esercito di stagionali. Per “stagionale” si intende un contratto di almeno 6 mesi, il minimo richiesto per il sussidio di disoccupazione. Questo spiegherebbe il gap di percentuale tra quanto indicato dalle statistiche FIPE e l’enorme numero di esercizi stagionali presenti nel nostro Paese.

Una Concorrenza fronteggiabile con la Qualità
Nel panorama ristorativo italiano c’è anche l’ombra della concorrenza: in Italia esistono ben 440 imprese della ristorazione ogni centomila residenti. Sopra di noi troviamo solo Portogallo (749 per centomila abitanti), Grecia (649), Cipro (546), Spagna (541), Repubblica Ceca (478), Lussemburgo (470) e Malta (463). Tutti gli altri paesi europei, a cominciare da Germania (198) e Francia (329) hanno una minore densità di locali. “Ma chi punta sulla qualità non teme concorrenza”, ha affermato il presidente della Federazione italiana cuochi Rocco Pozzulo, del presidente dell’Associazione italiana sommelier Antonello Maietta e del vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio Aldo Cursano.
A tutti gli appassionati di cucina, pizza e gelateria lanciamo quindi un invito ad inseguire le loro passioni e diventare dei Professionisti di un settore che non conosce crisi!

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