Legge sul pane fresco in Veneto: La “base” per la migliore qualità della nostra vita.

E’ “sbocciata” finalmente in Veneto la legge regionale tra le più attese, quella che tutela le imprese artigiane locali rispetto all’industria nazionale ed estera sulla panificazione.

pane1A Venezia, il 18 dicembre 2013 esce la Legge sul pane fresco in Veneto: un registro, un marchio di qualità e l’obbligo di indicare la provenienza, ci permetteranno di capire e riuscire a conoscere approfonditamente la sostanziale distinzione tra pane industriale e pane artigianale.

LA NON SOTTILE DIFFERENZA
Il marketing delle industrie tende a indurre il cittadino nella falsa credenza che siano uguali.

Anche in tv si sente recitare “come fatto in casa” o altri slogan simili che attirano l’attenzione del consumatore, traendolo talvolta in inganno. Ma mentre il prodotto confezionato al supermercato risulta EVIDENTEMENTE diverso dal fresco, maggiormente traditore è il pane venduto come fresco ma con una base congelata e magari importata da chi sa dove!

LA NOVITA’
Il pane fresco dovrà dunque legalmente essere etichettato con tale marchio per auto-distinguersi da quel pane confezionato che spesso ci viene proposto come “pane fresco”.
Questa novità incredibile è stata approvata con sollievo generale il 16 dicembre dal Consiglio Regionale del Veneto.

pane4PERCHE’ TALE CORSA ALLA LEGGE?
Nonostante che in Regione Veneto negli ultimi 5 anni abbiano chiuso solo 11 “forni” artigiani, il calo dei consumi è stato del -6,7% a causa di un boom dell’import di prodotti semilavorati e congelati dall’Est Europa (aumento del +43%).
Senza una norma che distingua il pane fresco da quello precotto, e che ci tuteli dalla falsa pubblicità selvaggia delle industrie, rischiamo di perdere “un’importante fetta” del nostro patrimonio gastronomico alla base della nostra buona alimentazione mediterranea: l’arte nella panificazione.

I “protagonisti” ideatori della legge, Christian Malinverni e Nicola Trentin, (rispettivamente Presidenti regionali veneti della Federazione Alimentazione e dei Panificatori di Confartigianato), sono giunti in Consiglio Regionale del Veneto in occasione del consueto incontro di fine anno, assieme al Presidente Clodovaldo Ruffato, con la Stampa. E’ stato “colto l’attimo” per far degustare le specialità da forno venete, salumi e formaggi, tutto esclusivamente 100% made in Italy ed a kilometro zero.

pane-venetoLE DEFINIZIONI E I DETTAMI
Il Regolamento, il Registro ed il Marchio di qualità sono gli strumenti che la legge utilizza per rendere, una volta per tutte, chiara e trasparente, la differenza tra i prodotti da forno classici e freschi ed i prodotti semilavorati o preconfezionati dell’industria alimentare. Quest’ultimi, ormai sempre più frequentemente, lavorano con aziende che commercializzano prodotti precotti o congelati ripassati poi in forno e venduti come pane fresco.
Si “premia” così la qualità del pane fresco, che con cura ad inizio giornata è stato impastato, lievitato e poi sfornato con La vera Passione.
Per valorizzare i panifici che sfornano prodotti tipici del Veneto, si prevede un istituzione ultimata, il marchioforno di qualità”.

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Ma non è l’unica novità. Nella legge sono contenute infatti norme sulla formazione professionale di chi lavora nei forni ed un registro regionale contenente le specialità tipiche del Veneto a partire dalle quattordici eccellenze inserite nella pubblicazione di Confartigianato Imprese Veneto.
In caso di mancato rispetto dei requisiti dell’arte panificatoria o dei relativi obblighi formativi scatteranno sanzioni variabili dai mille ai 12 mila euro, destinate a raddoppiare in caso di recidiva.

Una giornata storica per le tradizioni culturali e culinarie della nostra Regione”. Le stimolanti parole di Nicola Trentin, Presidente regionale dei Panificatori di Confartigianato, che esprime una sua e nostra, soddisfazione per l’approvazione di una legge da sempre sollecitata.

Ci auguriamo che Leggi del genere siano estese in tutta Italia in modo da tutelarci anche in tutte le altre produzioni della panificazione: quanti di noi infatti la mattina al bar sono sicuri di mangiare una brioche fresca invece che riscaldata???
Viva l’Italia!

Elena Quinati