DIVENTARE VEGETARIANI O VEGANI: E’ SEMPRE UNA SCELTA DEFINITIVA?

Diventare Vegetariani o Vegani: per molti è una scelta di vita, altri lo fanno per etica o per ragioni ed esigenze legate all’alimentazione. Spesso i due concetti vengono sovrapposti l’uno all’altro, ma l’impatto sulla vita di chi decide di seguire questi regimi alimentari è molto differente.

veganDiventare vegetariani o vegani è una scelta alimentare che comporta l’eliminazione della carne e del pesce nel primo caso e di tutti i derivati animali nel secondo caso. I vegani potremmo considerarli quindi dei vegetariani che, oltre a non mangiare carne e pesce, non mangiano uova, latte e derivati e miele.

IL PASSAGGIO AL NUOVO REGIME ALIMENTARE

Per diventare vegetariani o vegani si può seguire una politica graduale, a piccoli passi, diminuendo pian piano il consumo di carne e pesce nel primo caso o di carne, pesce e più tardi i derivati nel secondo caso, fino ad arrivare a zero.
Oppure, si può diventare vegetariani dall’oggi al domani, e, dopo un certo periodo, diventare vegani. Oppure, ancora, si può diventare vegani o vegetariani tutto d’un colpo.
>>Ma queste scelte, una volta intraprese, sono definitive?
>>Quanti decidono di tornare alla vecchia dieta onnivora?

A dare delle risposte concrete a queste domande ci viene in sussidio una ricerca condotta negli Stati Uniti da Humane Research Council, in collaborazione con l’istituto Harris Interactive, due realtà da sempre in pole position a livello mondiale per quanto concerne il settore delle ricerche di mercato.
Lo studio americano ha coinvolto un campione di 11400 soggetti dai 17 anni in su. Ad ognuno sono state proposte delle domande sulla carne e sulle abitudini alimentari che hanno permesso di comprendere quale sia l’età media in cui si sceglie di diventare vegetariani o vegani, cosa comporta la scelta e quanto quest’ultima sia una scelta definitiva.
BlondeSalad_LP1Lo studio ha dimostrato che l’età in cui si sceglie di abbracciare un nuovo tipo di alimentazione si aggira intorno ai 34 anni.
I due terzi degli intervistati hanno tolto la carne dalla loro dieta in maniera drastica, mentre il resto ha modificato le proprie abitudini poco a poco. E sarebbe proprio il cambio repentino di dieta, e le conseguenti drastiche rinunce, a far ritornare sui propri passi i vegetariani pentiti.
La ricerca ha stimato che l’84% dei vegetariani e vegani torna prima o poi a mangiare la carne.
Dalla ricerca è emerso che solo il 2% degli americani è vegetariano o vegano, mentre ben il 10% in passato lo era stato.
Ma dopo quanto si decide di tornare indietro?
Secondo lo studio metà degli ex vegetariani abbandona questo tipo di alimentazione entro un anno, mentre un terzo rinuncia già durante i primi 3 mesi.
Sulle scelte e sul ritorno a mangiare la carne incide per molti l’ambiente in cui si vive: un terzo degli ex vegetariani vive con un onnivoro.
peperoni-cipolle-pomodori-a-bandiera-italianaE nel Bel Paese? La passione tra gli italiani e la dieta vegana o vegetariana è una passione che si sta fortificando sempre di più. Secondo il rapporto Eurispes 2014, il 7,1% della popolazione è vegetariana o vegana: circa 4,2 milioni di persone, contro 3 milioni e 720mila del 2013. Nel dettaglio, spiega Eurispes, il 6,5% degli intervistati si è dichiarato vegetariano (erano il 4,9%), lo 0,6% vegano (contro l’1,1%).
Per quanto riguarda le motivazioni della scelta, si va dalla sensibilità animalista e ambientale all’attenzione alla salute. Quasi un terzo (31%) dei vegetariani e vegani ha scelto questo tipo di alimentazione, dice l’Eurispes, per rispetto nei confronti degli animali, un quarto (24%) perché fa bene alla salute. Un altro 9% afferma di farlo per tutelare l’ambiente.
Va detto inoltre che l’orientamento etico dei vegani comporta bisogni speciali sul fronte delle cure, visto che non prevede l’utilizzo i farmaci sperimentati su animali e punta molto sul potere curativo degli alimenti e degli integratori. Una scelta di stile di vita non sempre semplice e che ha pochi punti di riferimento. In Italia infatti l’offerta dei prodotti è minore rispetto a quella presente in Paesi dove il numero di vegani è addirittura inferiore.