RIDUZIONE DEL RISCHIO E MASSIMIZZAZIONE DEI RICAVI. DA MANHATTAN IL FENOMENO DEI MICRO-RISTORANTI. ECCO COME REALIZZARLI

Aprire un ristorante è un investimento arduo da realizzare per chi ha poche esperienze nel settore e ridotte disponibilità finanziarie. Rappresenta, senza dubbio, una sfida importante che impone una valutazione accorta dell’investimento e del ritorno atteso.
Specialmente in questi tempi di crisi è comprensibile il timore, da parte del neoimprenditore, di tuffarsi nell’attività. Ma dagli Stati Uniti arriva, come ormai siamo abituati a constatare, una soluzione.

Sono i micro-ristoranti, ristoranti realizzati in pochi metri quadrati, spazi angusti dove sorgono cucine iper-accessoriate, sale decisamente ristrette con due-tre tavoli al massimo, ma curate nel minimo dettaglio, menù super-specializzati, ma ridotti. E’ il nuovo concept di Ristorante, basato su una strategia fondata su:

  • sfruttamento intensivo degli spazi
  • riduzione ai minimi termini dei rischi
  • massimizzazione dei ricavi
  • specializzazione del menù proposto

Elementi, quelli appena citati, individuati da Lucio Miranda, Presidente di Export-Usa che dichiara “Considerati tutti questi fattori, è evidente che paghi molto di più perseguire una strategia basata sullo sfruttamento intensivo di uno spazio ristretto piuttosto che affittare grandi spazi. Un altro punto di forza è la specializzazione dei menù (uno o due piatti al massimo) per poter dominare – o addirittura creare – una nicchia di mercato. Non solo. Se poi il modello di business funziona, si crescerà con l’apertura di più ristoranti, ma sempre di metrature limitate.”
L’esperienza americana ci dimostra infatti che i rapidi profitti ottenuti possono essere poi riversati in nuovi investimenti per realizzare altri ristoranti basati sullo stesso innovativo modello di business. E, considerate le caratteristiche, non si parla di salti nel vuoto o fumosi progetti, ma di prospettive realizzabili.

microristorantiIL CASO: Bake by Melissa è ad esempio un locale specializzato in cupcake. Esordito con l’apertura di un primo piccolo punto vendita a New York, ora ne conta ben 12 disseminati in tutto il territorio.
Visti e considerati gli spazi limitati, il magazzinaggio dei prodotti e la produzione vengono fatti in una cucina industriale a Brooklyn ed il prodotto finito viene poi distribuito nei punti vendita di New York ogni mattina, senza che esso perda la sua qualità e la sua freschezza.
Due elementi, questi appena menzionati, che hanno contribuito enormemente all’ascesa di questo business, favorendo una fidelizzazione sempre crescente di clientela.
Il magazzinaggio e la conservazione dei prodotti può essere infatti una difficoltà per i micro-ristoranti.
Come ovviare al deficit di spazio per la conservazione delle materie prime nei micro-ristoranti?
Anche questa volta l’esperienza americana ha qualche consiglio…
A causa degli spazi ridotti i micro-ristoranti possono non avere la possibilità di conservare i cibi in frigoriferi o magazzini appartenenti ad altre realtà che consentono loro di prendere spazi di conservazione in locazione. E’ proprio quello che accade a  New York, dove i piccoli ristoranti approfittano della presenza di negozi vicini per affittare una parte dei frigoriferi o dei magazzini di cui questi ultimi sono dotati.

MA VENIAMO A NOI…

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Come può un ristoratore italiano realizzare questa nuova strategia di business per il suo ristorante?
Come si può vincere la concorrenza e proporsi con questo nuovo concept di ristorante?

Aprire un ristorante sappiamo che è un sogno ambito di molti italiani, appassionati e professionisti della cucina che vorrebbero poter cucinare non solo per i propri parenti o amici, ma per un vero e proprio pubblico pagante.
Eppure spesso è un sogno che resta nel cassetto, perché ostacolato da costi eccessivi e incertezze economiche. I tarli di colui che si trova a voler aprire un locale non sono quindi esclusivamente di tipo burocratico (numerosi iter per l’apertura di una partita iva, di una società, iscrizione Inps e Inail, ottenimento licenza commerciale, corsi sulla sicurezza, attestato Haccp e tanti altri…), ma soprattutto economici. Aprire un micro-ristorante in Italia, anche se piccolo, non esonera dagli iter necessari e dalle spese da affrontare.
Allora molti italiani decidono talvolta di andarsene dal Bel Paese per tentare la fortuna all’estero…E’ il caso di molti giovani cuochi o di professionisti della Ristorazione che con un pò di spirito di adattamento e voglia di realizzarsi se ne vanno dal nostro Paese e tentano nuovi modelli di business nel settore ristorativo.

Allora perché non provare?
>>L’apertura di un micro-ristorante consente, come abbiamo detto in precedenza, consente uno sfruttamento intensivo degli spazi, una riduzione ai minimi termini dei rischi, una massimizzazione dei ricavi, una specializzazione nel menù e un ottimo modo per differenziarsi dalla concorrenza.

I sapori e i prodotti tipici italiani sono quasi infiniti e coloro che vanno alla ricerca o alla scoperta di tradizioni culinarie ormai dimenticate sono sempre in crescita. La formula del micro-ristorante potrebbe essere quindi sfruttabile ovunque e la nostra cucina ci viene decisamente incontro offrendoci innumerevoli spunti per poter avviare un’attività di questo tipo.
Perchè infatti non aprire all’estero, visto il grande successo della nostra cucina, microristoranti specializzati in:

  • Ravioli-with-Tomato-Sauce-602x451Pasta secca o fresca all’uovo, invidiataci in tutto il mondo.
  • Ravioli, disponibili con ripieni diversi o diverse tipologie di sughi
  • Panzerotti, di diversi tipi per stuzzicare i palati dei più golosi
  • Pizza, un cavallo di battaglia, un distintivo della nostra italianità
  • Lasagne, con diverse tipologie di condimenti
  • Piadine, il prodotto romagnolo tra i più amati
  • Tigelle, un’altra specialità modenese
  • Arancini, irresistibili sia per noi italiani che per gli stranieri

Il nostro patrimonio enogastronomico è di gran valore e ci viene incontro anche per la realizzazione di nuovi business. Non lasciamolo superare da Hamburgher e piatti di scarsa qualità, ma sfruttiamolo, adeguandolo alle nuove esigenze di mercato.

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